Si è spenta Giusi Ferré, l’implacabile fustigatrice, la giornalista di moda che he non si è mai piegata al sistema. Ironica, pungente, irriverente e colta.
La sua iconica testa rossa e i suoi outfit neri erano oramai un vero e proprio piastrone mondo della moda, nostrana e non solo.
Adesso tutti piangono la sua scomparsa. Giusi Ferrè si è spenta all’età di 76 anni.
La giornalista classe ’46 aveva fatto di tendenze e stile la sua professione, affrontando il mondo del costume e delle passerelle a spada tratta, senza mai tirarsi indietro e con implacabile senso del gusto.
Mai schiava del sistema, ha fustigato ed elogiato con eguale onestà i vip di mezzo secolo. Ironica, pungente, irriverente e colta ha scritto libri e articolo con inconfondibile verve.
Ci mancherà tanto e tanto continuerà a insegnarci.
Ecco come è morta Giusi Ferrè
Giusi Ferrè, purosangue milanese da generazioni, colei che nascondeva la parentela con Gianfranco Ferrè ma poi condivideva con lui un affettuoso legame. Una donna particolare, complessa e per questo ancor piùaffasicnante.
Inizia la carriera a Epoca, scrive poi per l’Europeo, pubblica il suo più celebre libro, Buccia di Banana, passando poi al settimanale Io Donna, il tutto senza mai rimpiazzare la sua macchina da scrivere con il computer.
Innumerevoli i grandi nomi della moda da lei intervistati, come Miuccia Prada, proprio nel periodo in cui Karl Lagerfeld dichiarò che avrebbe voluto inventare lui la borsa di nylon con le catene della Chanel.
Grande amica di Giorgio Armani, che raccontò nel libro Giorgio Armani, il sesso radicale, ha fatto anche parte della giuria del programma Italia’s Next Top Model.
La sua è stata dunque una vita ricca e indimenticabile, da vera dea della moda ma spenta poi come quella di molti comuni mortali.
Giusi Ferrè combatteva infatti da tempo contro un male che alla fine ha avuto la meglio sulla sua indiscutibile forza.
Lei, che con la sua rubrica, Buccia di banana, ha fustigato gli scivoloni di stile dei vip, verrà comunque ricordata non solo per la sua tagliente ironia e per il suo look decisamente unico ma per l’aver costituito una vera e propria pietra miliare nella storia della moda e del giornalismo di costume, con una penna che difficilmente potrà esser eguagliata.
La ricordiamo citando Quirino Conti, autore della postfazione di Buccia di Banana, che di Giusi Ferrè sottolineava innanzitutto:
“Il senso morale, per come scrutava fatti, cose e persone”