La storia di Balenciaga si intreccia in un miscuglio fitto di arte, amore e devozione verso la moda: sapevi come è nata la maison più elegante di tutto il 900?
Non solo un brand, ma una garanzia di stile, successo e profonda eleganza: se si tratta di Balenciaga bisogna principalmente parlare di questo, di un marchio che ha fatto della donna la sua più importante musa ispiratrice, senza tradirla mai, anzi, portandola su un piedistallo per quasi cent’anni dall’apertura della primissima boutique. Ad oggi è conosciuto per il suo stile iconico, squadrato ma anche morbidissimo, con calzature che hanno letteralmente fatto il giro del mondo.
Dietro al nome della maison però troviamo Cristòbal Balenciaga, un ragazzo che, dall’estrema povertà è riuscito ad entrare nel cuore di tutte le donne aristocratiche parigine, ma non solo: Grace Kelly, Jackie Kennedy e tante altre saranno sue fedelissime clienti, senza abbandonarlo neppure per un istante. Ma qual è la storia di Cristòbal che ha portato il marchio Balenciaga ai giorni nostri?
Ad oggi Balenciaga è garanzia di stile e profonda eleganza, basta osservare di anno in anno le collezioni proposte nei vari appuntamenti delle Fashion Week. Queste sciccherie però devono tutto al fondatore Cristòbal Balenciaga, un nome che non può rimanere e non deve rimanere solo tale. La sua storia inizia in una lontana Spagna, nel 1895 a Getaria. Era figlio di una famiglia piuttosto povera ed era la madre spesso a sostenere le spese, facendo la sarta. Nacque sin dai primi anni di vita l’amore per la sartoria, difatti a soli 11 anni decide di lasciare la scuola per aiutare completamente la madre nell’esecuzione dei suoi lavori.
Prendendo sempre più dimestichezza con l’ago e con il filo, nel giro di qualche anno iniziò a farsi notare dalle nobildonne della sua città, che apprezzavamo moltissimo le sue creazioni. Sarà tuttavia l’incontro con la marchesa Blanca Carillo ad aprire le porte verso la vera moda, infatti proprio lei le commissionerà spesso dei viaggi di lavoro, al confine con Biarritz, dove imparò velocemente la lingua francese.
Nel frattempo Cristòbal aveva acquisito sempre più notorietà, aprendo tre boutique, ma sarà la guerra a portarlo con riluttanza direttamente a Parigi, nel 1936, dove dopo un solo anno aprirà la prima bottega parigina. Il lavoro di Balenciaga non è esclusivamente riconosciuto per la bravura, ma anche per la concezione del corpo femminile, che doveva sempre e comunque essere al centro di tutta l’ispirazione.
Stilisti del calibro di Givenchy, Coco Chanel e Dior(clicca qui per scoprire la sua storia) lo stimavano, difatti proprio quest’ultimo lo chiamava ‘il maestro di tutti noi’: a lui dobbiamo l’invenzione dell’abito baby doll, dalla tipica forma a trapezio e accessibile a donne anche più formose, il cappotto quadrato, che diverrà nella moda anni 50 il vero simbolo dell’eleganza e del savoir-faire femminile.
Nonostante la notorietà, Cristòbal in tutta la sua vita rilasciò una sola intervista, nel 1971 al The Times, dichiaratamente omosessuale, rimase legato per tutta la vita al compagno, amico e amante Wladzio Jaworowski e persino dopo la sua morte, con annessa depressione e crisi d’identità, non volle più legarsi a nessun altro. Balenciaga riesce a definire un nuovo stile, un’eleganza che, se era un tempo quasi privatizzata all’alta borghesia, lui gliela strappa di mano, trasformandola in una chiave accessibile, a tutti e fino alla fine. Tutto questo è ancora visibile, percettibile e percepibile.
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