E’ il costume da bagno più amato e indossato dalle donne. Conosci la vera storia del bikini? Te la raccontiamo noi!
Star, celeb e influencer non possono fare a meno di mostrarsi in bikini, che sia inverno o estate. Ma conosci la storia del più iconico costume da bagno?
Che siano indossati dalle it girls, o da qualsiasi altra donna, i bikini restano in assoluto i preferiti dalle donne. I motivi sono tanti, ma sicuramente permettono un senso di libertà unico rispetto al pezzo intero inoltre consentono un’abbronzatura integrale, o quasi.
Quello che non tutte le donne sanno è che il celebre costume a due pezzi che rende libero il bikini ha una storia lunghissima che deve il suo nome in particolare a un posto, un’isola che si trova negli Stati Uniti. Oggi in tutti i guardaroba delle donne ci sono meravigliosi costumi a due pezzi e pensare che si è dovuto attendere il 1946 per ottenere questo successo.
Il bikini fu così rivoluzionario da essere paragonato alla bomba atomica come invenzione. Divenne in breve tempo uno dei simboli dell’emancipazione femminile, al pari della minigonna.
Oggi ancora le donne apprezzano su tutti questo tipo di costume. Ogni anno le case di moda propongono colori e trend diversi che si adeguano alle tendenze dell’estate. Se la storia di questo costume nasce nel secondo dopoguerra però possiamo dire che le vere origini le ritroviamo in tempi molto più lontani.
Ci sono testimonianze, a livello iconografico, di costumi a due pezzi in mosaici appartenenti all’epoca romana. Furono rinvenuti nella Villa Romana del Casale, in Sicilia. Le ragazze li indossavano per i giochi atletici però e non per prendere il sole in spiaggia.
Il costume da bagno infatti è stato visto sempre come un elemento che doveva coprire la donna al mare. Solo vegli anni venti, con Coco Chanel, si è iniziato a sdoganare questo concetto. Abiti corti sono iniziati ad apparire indosso alle donne al mare.
Ufficialmente per la data di nascita del bikini è il 5 luglio 1946 quando Louise Reard, un ingegnere del settore automobilistico, rilevò l’attività di lingeria della mamma. Sulle spiagge a Saint Tropez notò come le donne tendevano ad arrotolare i costumi per renderli piccoli e prendere il sole. Decise così di creare il bikini, che deve il suo nome alle isole Bikini dove in quei giorni si stano testano le bombe atomiche statunitensi.
Insomma un’invenzione che fece scalpore e creò non pochi scandali. Reard scelte la modella Michelle Bernardini per mostrare in una piscina Parigi i triangoli di tessuto creati. L’invenzione, manco a dirlo, finì in prima pagina e molti si congratularono con l’ingegnere per l’invenzione. Definito peccaminoso però fu messo a bando da molti paesi tra cui l’Italia.
Quando attrici e modelle iniziarono a sceglierlo come costume da bagno le cose cambiarono del tutto. Come dimenticare Brigitte Bardot con il bikini sul set del film E Dio creò la Donna, un’immagine ancora oggi viva! Solo negli anni Sessanta però avvenne la definitiva consacrazione: il bikini rappresentava il 20% delle vendite dei costumi da bagno, al di sopra di tutti gli altri modelli esistenti.
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