Sempre più si sta cercando di sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra: ecco come dare il nostro contributo scegliendo alcuni trend di moda più In
Sembra passato pochissimo tempo da quando tutti i telegiornali italiani dichiararono lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Invece, da quel 25 Febbraio 2022 sono trascorsi già due mesi e i danni sembrano pressoché irreparabili.
Intere famiglie divise, intente a scappare dai bombardamenti per cielo e per terra, in uno scenario che nonostante sembri appartenere esclusivamente a un film d’animazione, corrisponde ad un’amarissima verità. Oltre alla popolazione, i danni subiti si ampliano verso i più disparati settori lavorativi, non solo in piccolo, ma anche in largo. Tra boutique di frutta, piccoli minimarket e attività commerciali, gli store dei brand di moda ucraini hanno dovuto arrestare produzione, progettazione e fantasia.
Già da qualche tempo la New York Fashion Week ha dato posto ad alcuni stilisti emergenti derivanti da altri paesi e difatti, con l’appuntamento dello scorso anno, Jen Sidary e Alina Bayranova, rispettivamente stratega di marchi di moda e direttrice di marketing a Kiev, hanno stretto una collaborazione con USAID, portando alla sfilata oltre 6 marchi ucraini. Brand che mai come in questo momento possiamo imparare a conoscere e a sostenere.
Una collaborazione che aveva già visto i suoi frutti lo scorso anno e che mai come adesso, l’USAID sta sostenendo ancor di più in vista del conflitto che ha colpito la popolazione ucraina da parte della Russia.
Lo avevamo visto qualche tempo fa durante le testimonianze dei redattori di Vogue Ucraina, in cui il racconto dei terrori della guerra era fresco, terribile e a dir poco indescrivibile. Conoscere pertanto alcuni di questi brand emergenti, sostenendoli, potrebbe in qualche modo risollevare quella fetta di popolazione che ha deciso di investire tutto sull’arte, che non può discostarsi dal mondo del fashion. Scopriamone 3 insieme.
Elena Burenina ha lavorato per tanti anni come designer e dal suo profilo Instagram si evince tutta la passione per una moda fresca, limpida e che certamente punta molto sull’essenzialità delle forme. Qui non troviamo eccessivi dettagli, vige la regola del troppo stroppia, tuttavia alcuni elementi sono di forte impatto. Basta guardare le giacche sfrangiate, i top con punti luce diamantati oppure le meravigliose gonne a ruota che quest’anno sono all’apice del successo dei trend di stagione. Burenina concepisce una moda sensazionale e va assolutamente sostenuta.
Ivan Frolov fonda l’omonimo marchio ad appena 19 anni, studia alla Kiyv National University of Thecnology and Design, facendo lo stilista di nascosto. In tutto questo tempo non smette di produrre ed ideare dei capi prorompenti, ideologici, che rispettano il pianeta, ma cosa ancor più importante, la figura della persona al di là del genere sessuale. Difatti il marchio è un forte sostenitore della comunità LGBTQ+ e tramite i suoi capi possiamo notare un forte attivismo ed un’espressione di sé fenomenale.
Chereshnivska è invece un marchio molto fresco e vivace, giovanile, che supporta diversi generi ed età in un modo estremamente dolce e sensuale. L’intero brand punta sin dagli inizi alla realizzazione di capi e collezioni con materiali riciclati e l’azienda stessa si è ripromessa entro il 2024 ad avere metà della sua produzione in total eco-friendly. Gli elementi di design che riesce ad unire variano dalle rivisitazioni anni 70 e 80, arrivando agli oversize più moderni, senza rinunciare alla femminilità che, tuttavia, non punta esclusivamente sugli scolli o sulle nudità.
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