Conosciuta in tutto il mondo, la pashmina è uno dei tessuti più pregiati in tutta la moda, ma come nasce? La sua storia è incredibile!
Erroneamente associata ad una tipologia di sciarpa, la pashmina è in realtà una tipologia di lana molto pregiata, morbidissima, sottile e allo stesso tempo in grado di mantenere il nostro corpo molto caldo. Ampiamente utilizzata in moda per la realizzazione di bluse, scialli, copri spalle e foulard, tutti noi possediamo almeno una sciarpetta di pashmina in casa, riposta quasi gelosamente nel cassetto del guardaroba.
Sapevate però che la pashmina ha origini molto antiche, al pari del cachemire? Entrambe sono ovviamente lane e sembrano essere addirittura sorelle, vedendo la prima ancora più costosa rispetto alla seconda. La storia di questo tessuto è intrigante e coinvolgente, perché non la scopriamo insieme nella nostra rubrica dedicata?
Nonostante ad oggi quasi tutti possano permettersi una sciarpa o uno scialle di pashmina, il tessuto puro vero e proprio è molto costoso, derivando difatti dalle regioni del Kashmir, precisamente in Ladakh. Qui troviamo ovviamente le famosissime capre Changthangi, dal manto morbidissimo, quasi da sembrare zucchero filato e da cui deriva anche il cachemire diffusissimo nel mondo e che vede proprio in Italia la sua lavorazione(qui potrete trovare la sua storia).
Nonostante ad oggi la produzione della lana pashmina sia industriale, sono ancora tantissime le famiglie proprietarie di capre Changthangi che hanno investito tutta la loro conoscenza e dimestichezza nella lavorazione del materiale, detenendo ovviamente il primato mondiale. Solitamente le tecniche si tramandano di generazione in generazione, arrivando a quello che è il tessuto che nei giorni nostri possiamo indossare. Ma perché la pashmina diventa così famosa nel mondo, risultando lussuosissima? Il merito lo dobbiamo al santo sufi Mir Syed Ali Hamdani, che in uno dei suoi viaggi, passando proprio per Ladakh si accorse di quanto questa tipologia di lana fosse molto più morbida e avvolgente rispetto alle altre. Nonostante il clima rigido, la pashmina era perfettamente in grado di garantire quel calore sul collo e sulle spalle, pertanto Mir ordinò una produzione di calze.
Ben presto inviò i suoi sudditi artigiani a lavorare la lana nelle regioni del Kashmir, iniziando a produrre ampissimi scialli chiamati Pashm, con motivi ancora ad oggi realizzati prettamente floreali e persiani. Da quel momento la lavorazione delle pashmine diventò di ordinaria amministrazione, pur rimanendo relegata nelle regioni orientali. Soltanto Napoleone, nel XVIII secolo, durante un suo viaggio in Egitto venne a conoscenza di questo tessuto, rimanendone talmente innamorato da chiedere il confezionamento di uno scialle per la moglie.
Anch’ella rimasta folgorata dalla morbidezza e il lusso del tessuto, in seguito se ne farà realizzare molti altri creando una vera collezione. L’Europa quindi iniziò ad importare questo materiale, mescolandolo con altri per evitare costi eccessivi, ma spacciandolo come pregiato. Saranno molti i capi realizzati in lana cachemire, ma identificati come pashmina. Nonostante questo, la pashmina stessa assunse un valore politico e sociale: chi la indossava difatti, era considerato un membro importante della società ed era degno di rispetto, arrivando sino ai giorni nostri, senza aver perso quel valore di preziosità e profonda eleganza.
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