Ad oggi le divise da lavoro rientrano nel dress code obbligato di molte mansioni, ma come nascono? La loro storia è antica e molto interessante!
Di anno in anno, ogni 1°Maggio si celebra la Festa dei lavoratori, una commemorazione che non solo ricorda chi si è battuto in passato per i propri diritti, ma che mette a fuoco i molteplici passi in avanti fatti sino adesso. Istituita a Parigi nel 1890 e ufficializzata nel 1890, ad oggi questo giorno è trascorso in compagnia di amici e parenti, al mare, in montagna, al ristorante o molto semplicemente in giardino, accendendo il barbecue per cuocere la carne, come tradizione vuole.
Molte mansioni svolte ancora nei giorni nostri richiedono secondo un dress code specifico e rigoroso alcune divise, non solo per individuare nell’immediato i vari ruoli, ma anche per proteggersi da eventuali piccoli o grandi incidenti. La divisa da lavoro ha però alle sue spalle una storia molto più antica e che va piuttosto indietro rispetto al 1° Maggio. Perché non scopriamo insieme qualche curiosità?
Basta osservare qualche scatto dei primi scioperi della classe operaia durante il 1° Maggio di anni addietro per capire che la divisa da lavoro era già ampiamente utilizzata in diversi settori. Pertanto, si può intuire che bisogna tornare ancora di più indietro nel tempo per scoprire come nasce e difatti bisogna fermarsi agli inizi del Medioevo. In questo periodo storico le condizioni igieniche erano davvero pessime e gli uomini trascorrevano ore ed ore nei campi a lavorare. Pertanto venivano indossati grembiuli ricavati da scampoli di stoffe, cappelli intrecciati di paglia e zoccoli in legno adibiti alla protezione dei piedi da parte degli utensili pericolosi utilizzati.
Già durante il Medioevo alcuni indumenti utilizzati per lavorare servivano per riconoscere il proprio ceto sociale d’appartenenza. Tuttavia dovremo attendere il XVIII secolo e solo con la Rivoluzione Industriale qualcosa nel settore lavorativo cambiò, vedendo un forte incremento dei posti lavorativi, così come nuovi rischi legati alle diverse mansioni. Nasce quindi la necessità di sviluppare un abbigliamento che non solo potesse garantire libertà di movimento, ma di proteggere da eventuali incidenti. Iniziarono quindi ad essere prodotti bluse, tuniche o pantaloni da materiale ben robusto e facili da lavare.
Tra il XIX e il XX secolo, il jeans diventò per eccellenza il capo simbolo del lavoro poiché comodo, adattabile a diverse forme fisiche e oltretutto difficile da rovinare. Soltanto nel XX secolo però, l’abbigliamento assunse significati gerarchici, vedendo quindi la realizzazione di diverse divise distribuite in colori e forme. Solitamente si prediligeva il blu per gli operai o chi eseguiva lavori manuali, mentre ai dirigenti o capi di settore veniva affidato il bianco. Ben presto in tanti altri settori venne affidato il grigio, che solitamente descriveva lavori edili, il verde o il marrone per riconoscere i lavoratori nel settore dell’agricoltura o dell’artigianato in genere.
L’approccio odierno nei confronti delle divise da lavoro non è più esclusivamente legato al riconoscimento della mansione, bensì troviamo un connubio tra sicurezza, comodità e anche moda(qui trovate alcuni consigli per scegliere l’outfit da ufficio perfetto), difatti tante aziende si affidano a brand più o meno famosi per realizzare divise che possano soddisfare persino i canoni estetici. E voi? Avete una divisa da lavoro che oltre ad essere sicura sia anche alla moda?
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