Zara non arresta la sua corsa e anche quest’anno torna la capsule SRPLS: il fascino più Haute Couture ad un prezzo tipicamente accessibile
Zara è da sempre uno dei marchi fast fashion più dinamici, stilosi, accattivanti e seducenti in assoluto, specialmente nel panorama della moda prêt-à-porter più pura. Tanti altri grandi marchi producono una serie di linee e collezioni ben accessibili, eppure Zara sembra possedere quel quid in più che lascia letteralmente e di anno in anno senza parole e con un gusto nuovo in bocca, che non sa di vecchio.
Troviamo questa conferma nella capsule SRPLS, avviata già qualche anno fa e che vede la moda outwear ispirata ai design tipici dei modelli della moda militare, non solo nellea silhouette, ma anche nei colori e nelle forme. Proposte pazzesche, freschissime, che ci fanno percepire tutta l’audacia delle stagioni più calde e che finalmente possono permetterci di liberare il corpo, facendolo respirare in tutto e per tutto.
La capsule di anno in anno viene rivisitata, riproposta in chiave nuova e la particolarità sta nella produzione: non esistono riassortimenti, terminerà con la vendita dell’ultimo pezzo. Lanciata per le collezioni 2017/18 per la prima volta, arriva anche al 2022, confermandoci uno stile davvero impattante. Ma perché questa collezione è diversa rispetto alle classiche Zara?
Zara ritorna con la capsule SRPLS: la moda militare si fonde all’Urban chic e all’outwear
Uno stile coinvolgente, dinamico, che mette sul piatto da gioco diverse prospettive: la Zara SRPLS di quest’anno non è solo la celebrazione di uno Street style pressoché puro, ma una sorta di rivisitazione Haute Couture che, seppur con un costo un po’ più sostenuto, non tradisce il fast fashion accessibile a tutti, portando ovviamente a casa un prodotto di incredibile qualità. Lana, lino e cotone sono i materiali utilizzati per l’intera collezione e sul corpo risultano freschi, prorompenti, di un impatto fortemente positivo.
Il militare lo troviamo certamente nelle nuance scelte, che oltre ai classici beige, verde petrolio, verde acido e bosco, vedono anche chiavi di lettura nel blu navy, nell’avana, nel patchwork che non fa solo inverno, ma anche estate e nella struttura stessa delle proposte in capsule. Le forme sono difatti più squadrate, ricche di scolli, spalle sostenute e nonostante questo non vi è neppure per un istante quella rigidità che invece possiamo trovare in una Haute Couture collection meno inclusiva.
Zara pensa e continua a focalizzarsi sullo stile di tutti i giorni, per l’appunto outwear, concependo una linea che non lascia nessuno dietro, ma che invece in modo delicato nonostante la grinta dei modelli, permette di affacciarsi allo stile militare che già da qualche anno è ormai un’assoluta certezza nel ready-to-wear. Non esistono tuttavia forzature, quella ribellione stilistica degli oversize affiancati alle aderenze, delle velature associate alle maglie, degli intrecci abbinati agli squadrati, possiede quel valore aggiunto che con il brand è solo una garanzia di successo.
In qualche modo sembra voglia comportarsi come una tra le griffe più influenti nel settore alta moda, non dimenticandosi ugualmente del suo centro assoluto: lasciare a disposizione capi che oltre al prezzo soddisfacente, rimangano fedeli a quanto, Amancio Ortega concepì nella primissima collezione lanciata, rallegrare tramite la moda, conquistare tramite l’idea.