Un dilemma che tutti ci siamo posti: si chiamano grucce o stampelle? Scopriamo tutte le curiosità sulle migliori amiche dei vestiti!
Ad oggi sembra quasi impossibile non utilizzare le grucce per appendere nel nostro armadio cappotti, camicette di seta, pantaloni e persino sciarpe e cravatte. Una tra le invenzioni sicuramente più intelligenti del secolo, considerando che non si conoscono del tutto le origini di questo utensile che ormai risulta indispensabile.
Grazie alle grucce infatti possiamo evitare che i nostri vestiti assumano pieghe particolari, che possano sviluppare grinze di difficile eliminazione e ovviamente avere un ordine ben definito all’interno del nostro guardaroba. La gruccia quindi ci permette di tenere a portata di mano gli indumenti, partendo da quelli outwear arrivando a quelli più eleganti e che necessitano di una cura particolare.
Molti le chiamano anche stampelle, ma qual è il loro vero nome e come nasce realmente questo oggetto così indispensabile? Scopriamo insieme qualche chicca storica sulle grucce!
Effettivamente l’invenzione delle grucce, seppur poco chiara, sembra essere abbastanza recente, parliamo solo del XIX secolo. Prima di questo periodo infatti non sono stati ritrovati modelli di grucce o stampelle, presumibilmente perché, per conservare gli abiti venivano utilizzati dei tubi regolari che riprendevano le forme tipiche del corpo, considerando anche il confezionamento degli stessi.
Durante il periodo rinascimentale i pomposi abiti ricchi di gonne ampie e bustier stretti erano realizzati con materiali resistenti, basta pensare alle crinoline poste al di sotto delle vesti volte a rendere più femminile la figura, che non necessitavano di essere appese o riposte, ma poggiate semplicemente sul pavimento. Anche i bustini, essendo realizzati con materiali duri e spessi non necessitavano molte cure. Il discorso cambia proprio intorno al 1800, quando i capi subiscono una notevole trasformazione, vedendo l’utilizzo di stoffe molto più morbide e facilmente sgualcibili.
Secondo i cenni storici fu Thomas Jefferson ad inventare il primo prototipo a gancio, ancora ad oggi ampiamente utilizzato. Nel 1906, Meyer May, commerciante di Grand Rapids divenne il primo rivenditore ufficiale delle grucce. I modelli negli anni iniziarono ad essere lavorati sotto diverse forme, vedendo anche una differenziazione tra abiti maschili e femminili. Mentre i primi prevedevano quasi sempre giacche con spalle piuttosto larghe e sostenute, le due ali della gruccia dovevano essere decisamente più ampie e spesse, mentre le seconde erano decisamente più contenute. Ben presto nacquero i modelli da viaggio, inventati dagli stilisti che dovevano trasportare facilmente e in modo sicuro le commissioni.
Negli anni vennero aggiunti applique di velluto per evitare che i capi in seta scivolassero, barre ulteriori per ospitare i completi, arrivando alla tipologia per soli pantaloni e gonne, con comode piccole mollette poste agli estremi della gruccia stessa. Infine, qual è il vero nome di questo oggetto? Sia gruccia che stampella! Il termine gruccia è di origine nazionale e descrive appieno cosa sia, mentre il secondo ha più accezione regionale, diffusosi poi nel resto del Paese!
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