Passano gli anni, in questo caso i secoli, eppure ci sono alcuni capi di abbigliamento che non passano mai di moda. Le t-shirt sono un capo versatile, per uomo e donna, un evergreen che non conosce tempo e che addirittura avrebbe degli antenati nel Medioevo quando si utilizzavano delle camiciole di cotone sotto gli abiti.
Perché tanto successo? Probabilmente per la semplicità di lavaggio ma anche di scelta, per la silhouette e per il tessuto. Nel 18esimo secolo si cucinavo le parti per formare una sorta di T con blocchi di tessuto larghi e comodi.
Il 19esimo secolo ha portato molti cambiamenti, con la tecnologia i capi sono diventati più striminziti e aderenti, con lavorazioni differenti anche per i tessuti che si prestavano quindi meglio alla stagionalità. Da quel momento anche le donne progressivamente hanno abbandonato il corsetto passando a qualcosa di più comodo, come la t-shirt.
T-shirt: storia di un capo senza tempo
Quello che ha consacrato l’utilizzo della t-shirt come capo di abbigliamento è stato l’utilizzo all’interno della marina britannica. Infatti i marinai iniziarono ad utilizzarle come uniforme, al di sotto del proprio abbigliamento in lana. Inizialmente quindi l’abitudine comune fu designare questo capo ad un utilizzo “intimo”. Nel 1913 la US Navy adottò come uniforme ufficiale la t-shirt in cotone. Erano facili da lavare, confortevoli e piacevano a tutti.
La storia della t-shirt come la conosciamo oggi esplode nel ventesimo secolo quando la P.H. Hanes Knitting Company iniziò a produrre tra la biancheria da uomo queste magliette. Fu Fruit of the Loom, oggi ancora storico marchio specializzato in t-shirt, a decretarne il successo con una produzione su larga scala nel 1910. Gli anni 30 ormai furono presto conquistati: tutti i ragazzi universitari indossavano queste magliette. Negli anni 40 la Sears, Roebuck and Company avvio la produzione di quella che veniva chiamata “gob” uno slang per definire i marinai.
Iniziò l’utilizzo di massa, sia nei corpi armati (durante la Seconda Guerra Mondiali tutti la indossavano come prodotto intimo) che nella vita quotidiana. Gli attori emergenti di Hollywood iniziarono ad adottare poi questo stile per definirsi ribelli, infatti James Dean e Marlon Brando sono stati solo alcuni dei grandi interpreti che hanno portato al successo la t-shirt. Dagli anni settanta però è diventato un capo anche nella moda femminile, con una Jacqueline Bisset che mostrò le sue forme al mondo con una maglietta bianca bagnata e totalmente trasparente.
Questo capo ha assunto anche un valore politico nel tempo, per musicisti, per lanciare messaggi e quindi tutti i grandi stilisti hanno “interpretato” il loro concetto da Giorgio Armani a Ralph Lauren negli anni è stato un tripudio. I primi furono proprio Yves Saint Laurent, Dior, Chanel e poi gli altri negli anni novanta.
Per questo ancora oggi è un capo senza tempo che tutti desiderano.