La gonna di pelle in realtà cammina di pari passo con l’invenzione del primo modello in assoluto: ha una storia incredibile alle spalle!
Basta pronunciare la parola gonna per avere nell’immaginario comune una sfilza di donne famose, alcune formose e sexy, altre un po’ più minutine ma prorompenti, così come parecchi personaggi storici. Da Anna Bolena alla Regina Elisabetta, da Jennifer Lopez a Jennifer Aniston e ancora Beyoncé, Lady Gaga ed Ella Fitzgerald.
Nonostante le epoche diverse, gli stili ed i costumi differenti, la gonna accomuna tutte queste meravigliose donne e di anni ne ha parecchi, eccome se ne ha! Pensate che i primissimi modelli risalgono all’epoca mesopotamica, pertanto stiamo parlando di più di 7 mila anni fa.
Ancora ad oggi la gonna viene utilizzata ampiamente dalle donne, così come dagli uomini e in qualche modo il suo uso sta tornando alle sue origini. Difatti in tempi remoti questo capo, realizzato quasi sempre in lino e di colori chiari come il beige, era per eccellenza quello unisex, adatto ad entrambi i sessi per garantire comodità e libertà. Tuttavia, prima di arrivare a quella in pelle dovremo fare un po’ di strada, vi va di percorrerla insieme?
Come nasce la gonna di pelle? Andiamo alla scoperta del capo più femminile di sempre
Come dicevamo, la gonna era un capo ampiamente indossato sia da un pubblico maschile, sia da uno femminile, anzi, non vi erano alcune distinzioni di capi da corrispondere ad un sesso, fatta eccezione per le fasce sul seno che permettevano di coprire le nudità. Oltre a questo dettaglio però, gli outfit erano unisex.
Le gonne venivano realizzate in lino, prediligendo colori chiari per far fronte ai climi caldi e secchi dell’Egitto, tuttavia potevano anche essere color porpora o di un bel giallo vivo. Così come in Mesopotamia, anche nell’Impero Romano d’Occidente le gonne erano utilizzate da tutti, sarà però l’incontro con i barbari a far scoprire loro l’uso dei pantaloni.
Già verso il 1400/1500 inizia infatti a svilupparsi una distinzione più nitida tra capi maschili ed abiti femminili, soprattutto sull’uso della gonna, che pian piano verrà abbandonata dagli uomini e indossata prevalentemente dalle donne. Tramite il capo inoltre verrà comunicato il proprio grado sociale e nobiliare. Alle ragazze povere infatti era concesso indossare una gonna scura, regular e ferma al polpaccio, mentre le donne ricche erano solite puntare tutto sul volume, enfatizzando la larghezza tramite costruzioni in vimini da applicare sulla vita e al di sotto della gonna stessa.
Dovremo tuttavia attendere quasi altri 400 anni prima di ottenere un primo vero prototipo di gonna poiché fino a quel momento, quelle indossate appartenevano ad abiti di un unico pezzo. Sarà solito grazie alla visione futurista di Coco Chanel che la gonna si staccherà dall’abito diventando un pezzo a sé, accorciandosi sino al ginocchio. Dior nel 47 invece lancia una nuova collezione ispirata alla moda degli anni 15/20, rivedendo di conseguenza l’allungamento della gonna riprendendo la classica forma della corolla di un fiore, ad oggi particolarmente amata persino da Beatrice Borromeo.
Sarà nuovamente Coco verso la fine degli anni 50 a riaccorciare le gonne, grazie al suo Tailleur Chanel. Con l’emancipazione femminile e lo sviluppo di movimenti femministi, si sente il bisogno di indossare qualcosa che cambi radicalmente tutto.
Mary Quant negli anni 60 creerà la minigonna, che dopo un periodo di forte opposizione entrerà a tutti gli effetti nel dress code di tutti i giorni. La lavorazione sarà in denim, poi in velluto, poi ancora in lino per poi arrivare alla gonna di pelle, che ben presto sarà ispirazione per altri grandi nomi della moda come Versace!