E’ finalmente arrivata una pelle di pesce ecosostenibile che aiuterà a salvaguardare l’ambiente marino. Vediamo come.
Cosa c’è di meglio di una pelle di pesce che non farà altro che aiutare a salvaguardare l’ambiente marino? Infatti, un appassionato di immersioni ha notato come i pesci leone abbiano devastato le popolazioni dei pesci tropicali presenti nelle coste della Florida, perciò ha deciso di contribuire a risolvere il problema.
L’uomo è Aarav Chavda, amante delle immersioni. Si immerge orami da anni al largo delle coste dello stato americano. Ogni qualvolta si cimentava in una delle sue immersioni, notava che il fondo marino era sempre più vuoto, non solo per l’assenza dei pesci tropicali ma anche per la devastazione della barriera corallina. Uno dei motivi principali che ha causato questa tragedia è da ricercarsi proprio nel pesce leone, una specie che negli ultimi decenni si è diffusa nell’Atlantico, e in numerosi altri luoghi, dal Messico al Mediterraneo.
La pelle di pesce che salva l’ecosistema
I pesci leone non hanno predatori naturali al di fuori dei luoghi in cui si sono sviluppati, quindi nell’Oceano Pacifico, in quello Indiano e nel Mar Rosso.
Son pesci onnipresenti. Pensate che i pesci leoni riescono ad eliminare quasi l’80% della vita marina entro cinque settimane dal loro ingresso in un sistema di barriera corallina. Fino a poco tempo fa, nessuno era stato in grado di risolvere la situazione, ma poi si ha pensato Aarav Chavda, ormai un esperto subacqueo. Infatti quest’ultimo, insieme ad altri suoi colleghi appassionati di immersioni ecologiche, hanno deciso di fare qualcosa a riguardo. Hanno fondato Inversa, che trasforma i pesci leone in un nuovo prodotto: la pelle di pesce. Addirittura, in occasione della Giornata mondiale degli oceani, il team è stato riconosciuto come uno dei nove finalisti della Global Ocean Resilience Innovation Challenge (Oric).
La squadra, che ha stabilito la loro sede in Florida, lavorano le pelli di pesce con degli agenti essiccanti e tingendole prima di venderle ad aziende partner per creare prodotti di alta gamma, come portafogli e borse. La pelle di pesce è sottile ma, poiché la struttura delle fibre è trasversale, è più resistente rispetto ad altre tipologie di pelli. Secondo Chavda, ogni pelle può salvare fino a 70.000 pesci nativi della barriera corallina.
Le pelli sono anche più sostenibili rispetto alle pelli animali tradizionali, che in genere richiedono il pascolo di enormi quantità di animali, degradando i terreni e producendo elevate emissioni di carbonio. Inversa non caccia direttamente il pesce leone. Infatti, ricorre a pescatori che vivono in località remote e povere. Sono loro che si occupano spesso e volentieri della cattura dei pesci leone. L’azienda propone di creare cooperative di pescatori che con questo sistema di cattura finanzierebbero l’acquisto di attrezzature, ottenendo degli incentivi e un pagamento immediato per la cattura dei pesci leone.
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