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Da Coco Chanel a Raffaella Carrà: storia del caschetto, il taglio che fa girare la testa

Il caschetto, simbolo di Coco Chanel e Raffaella Carrà è ancora ad oggi l’evergreen degli hair look: ma sapevate che ha una storia antica e incredibile?

Almeno una volta nella vita è successo a ogni donna: in preda a un forte cambiamento, un evento o una situazione che toccava il cuore, ci si recava dal parrucchiere e si pronunciava la fatidica frase: ‘Taglia tutto’! Da lì a poco avrebbe preso forma il taglio per eccellenza, il caschetto o come è conosciuto nella maggior parte del mondo, il carrè. Fresco, giovane, adatto ad ogni età, ancora ad oggi rappresenta l’evergreen di tutti gli hair look e sono tante le star che adorano replicare versioni del passato rendendole squisitamente moderne.

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Ci sono passate tutte: Beyoncé, Celine Dion, Bella Hadid, Madonna, Jennifer Lopez e persino la direttrice ufficiale di Vogue, Anna Wintour, ad oggi riconoscibile tra milioni di persone proprio per il suo carrè voluminoso. Insomma, un taglio simbolo, una sorta di status quo che lega ad un semplice colpo di forbici molto, molto di più.

Infatti la storia del caschetto non è solo moda, ma un simbolo di emancipazione in un’epoca profondamente maschilista e ancorata alla concezione di femminilità e bellezza solo esclusivamente tramite chiome lunghe, contenute, piatte. Ma la storia di questo taglio mette radici in Francia, ispirandosi niente poco di meno che alla guerriera Giovanna D’Arco. Scopriamo qualcosa in più!

Effervescente e moderno: il caschetto è il taglio di Coco Chanel, Raffaella Carrà e tutte le donne libere

Esattamente: se ad oggi il caschetto è un simbolo di moda e fashion più puro, in epoca antica fu visto come una vera e propria ribellione femminile. Il merito di questo taglio si deve al parrucchiere Antoine, francese di nascita e che propose ad una stretta cerchia di clienti, nel 1909, un ‘taglio a la garçonne‘, dal francese taglio da ragazzo. Ispirato come dicevamo alla chioma di Giovanna D’Arco, che già nel 1400 aveva sfidato le leggi estetiche del tempo.

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Nel giro di brevissimo tempo il taglio nuovo e fresco fece talmente scandalo quanto conquiste: le donne iniziarono a riappropriarsi dell’identità propria femminile, scegliendo un look androgino, tagliando i ponti con un passato che le voleva meste, zitte e dalle chiome raperonzoliane. Certamente i personaggi famosi dell’epoca fecero manforte, soprattutto Irene Castle e Louise Brooks.

La prima era una ballerina piuttosto famosa oltre che attrice e sfoggiò per la prima volta un carrè voluminoso, composto da boccoli e ciuffi molto vaporosi, mentre la seconda, colei che ispirò la famosissima Valentina di Guido Crepax lasciò ancor più di sasso poiché scelse un caschetto iper corvino, con frangetta strutturata e nuca totalmente scoperta, con punte più allungate e arrotondate all’altezza delle labbra.

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Fu poi Coco Chanel a dettare l’hair look pre e post Prima Guerra Mondiale, per colpa di un piccolo incidente: difatti la sua lunga chioma fu in parte bruciata da un fornello, tagliando quindi il salvabile sin oltre le spalle. Risultato? Uno stile iconico. Il carrè ben presto entrò ufficialmente nelle figure femminili riprodotte da Coco, anche perché il taglio esprimeva al massimo la sua moda, emancipata, frivola quanto basta, elegante in modo tutto suo. Si sposava quindi con le gonne al di sopra del ginocchio e le giacche maschili, alle frange, ai primi scolli a cuore con le braccia scoperte. In Italia fu Raffaella Carrà a indirizzare le donne verso questo taglio, specialmente per la sua chioma da sempre dorata e portata poco sotto le orecchie.

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Persino in tarda età, poco prima della morte, non abbandonò mai le tipiche punte arrotondate verso l’interno, eleganti e delicate, seppur dalle lunghezze generali più evidenti. Un taglio che ha il sapore del retrò mai démodé, che può enfatizzare i visi più rotondetti nella versione corta e smorzare gli zigomi pronunciati nelle versioni bob e long bob. In cima alle top 5 dei tagli autunno/inverno 2022/23, è giunto il momento di cambiare. Perché dopo quanto detto non puntare sul caschetto? Ve lo garantiamo noi, sarete divine!

Cesare Orecchio

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