Oggi è una donna molto amata, ha tantissimi follower, ma non sempre è stato semplice e lo ha raccontato in modo approfondito con un messaggio molto toccante e difficile.
Paola Turani oggi ha un milione di seguaci sui social, un fisico scultoreo e una vita attiva ma tempo fa non era così e ha scelto di condividere un momento molto buio della sua vita quando ha sofferto di anoressia.
Il suo racconto ha mostrato il lato oscuro del mondo della moda, con richieste di un corpo che deve essere sempre super magro, spingendo ogni oltre limite le donne.
Il racconto dell’anoressia
“La prima foto è stata scattata più di 10 anni fa, avevo iniziato da qualche anno a fare la modella ed ero completamente intrappolata in un circolo vizioso, dentro le regole della moda che ci voleva tutte come dei manichini; ricordo ancora la pressione psicologica per entrare in quella taglia che sembrava sempre più piccola, più stretta. Dovevi essere magra e non era mai abbastanza” ha spiegato, mostrando la foto della sua vita.
Ha condiviso la foto del prima e dopo proprio per rimarcare il processo. Nel primo scatto un corpo magrissimo, nel secondo invece un fisico rinnovato e naturale che risale a questa estate. Ancora magra ma anche tonica e in salute, cosa fondamentale. I fan aspettavano da tempo di conoscere la sua storia e in questo caso hanno avuto un duro colpo.
“Ogni mese prendevano le misure del mio corpo, ho sempre avuto una costituzione piuttosto esile, ma non potevo ingrassare, non mi allenavo e avevo il terrore di mangiare anche un piatto di pasta. Più eri magra e più piacevi. Se ingrassavi facevi fatica a lavorare e poi chi le pagava le bollette? Gli affitti? Le tasse? Ricordo le giornate in giro per Parigi a fare casting, a volte mi facevo bastare un succo di frutta…” ha raccontato.
“Avevo capito da sola che così non poteva continuare, che era meglio ‘scappare’ prima che diventasse più che un piccolo problema. Ho lasciato Milano in un periodo in cui non ero felice, in cui non avevo amici, praticamente non stavo vivendo. Sono tornata così dai miei genitori, poco dopo ho incontrato Ricky e ho capito che la vita era molto più di questo, che andava oltre una taglia 38, che fermarsi per pranzare o cenare in compagnia non poteva essere un incubo, ma anzi, era una delle cose più belle della vita. E che se mi volevano, dovevano farlo anche con qualche kg in più. Così è stato”.
Un periodo che per fortuna è finito e ora è solo un lontano ricordo ma una condivisione importante per tutti.