Manca poco all’inizio dei saldi 2023, è tempo di approfittare degli sconti per trovare il capo perfetto ad un costo veramente ridotto.
I saldi ogni anno seguono una linea differente, le date più o meno sono sempre le stesse ma il calendario cambia in base alla regione.
Per questo ci sono differenze territoriali che è bene appuntare per non farsi trovare impreparate.
I saldi invernali 2023 inizieranno ufficialmente il 2 gennaio con la prima regione e poi a seguire quasi per tutte il 5 gennaio. Questo calendario è di fondamentale importanza poiché nei primi giorni tendono sempre a finire tutti i prodotti più in voga.
Inoltre, se si vogliono fare degli affari veri è già tempo di valutare la situazione per confrontare i prezzi e le cifre e capire se si tratta veramente di uno sconto oppure no. Proprio durante i saldi infatti non mancano mai quelle situazioni in cui vengono posti dei prezzi che non sono in vero sconto ma erano già stati abbassati oppure sono identici ma chiaramente il cliente non lo sa e pensa che sta facendo un affare.
Quindi la prima cosa è stabilire cosa comprare, fare un giro di ricognizione e segnarsi i prezzi. Attenzione anche ai prodotti vecchi che vengono messi fuori durante le vendite nella speranza di liberare il magazzino. Si tratta spesso di capi buoni ma degli anni precedenti che non andrebbero messi nei saldi di quell’annata ma andrebbero venduti a parte con una scontistica differente.
I saldi invernali 2023 valgono sia per i negozi fisici che online e non solo per l’abbigliamento ma su qualunque tipo di prodotto quindi dagli elettrodomestici all’arredamento. Quest’anno ad aprire le danze per i saldi 2023 è la Sicilia che inaugura la stagione il 2 gennaio 2023, seguono il 5 gennaio tutte le altre regioni d’Italia. Sono differenti invece le date di fine per i saldi.
Nello specifico per l’Abruzzo avranno una durata di 60 giorni, per la Basilicata terminano il 2 marzo, per Bolzano il 18 febbraio, in Calabria il 28 febbraio, in Campania il 2 aprile, in Emilia Romagna terminano il 5 marzo, in Friuli Venezia Giulia il 31 marzo, nel Lazio il 15 febbraio, in Liguria il 18 febbraio, in Lombardia il 5 marzo, nelle Marche il 1 marzo, nel Molise il 5 marzo, in Piemonte il 28 febbraio, in Puglia il 28 febbraio, in Sardegna il 5 marzo, in Sicilia il 15 marzo, in Toscana il 5 marzo, in provincia di Trento il 5 marzo come in Umbria, in Valle d’Aosta il 31 marzo, in Veneto il 28 febbraio.
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